Buonasera fanciulle! Chi di voi oggi ha visto sul fb questa meravigliosa vignetta di Irene Renon? Io l'adoro, mi ha davvero fatto sorridere. Nonostante la parte simpatica della vicenda, bisogna ammettere che affronta un argomento spinoso e che di sicuro sta a cuore a tutte noi creative: dare il giusto valore ai nostri lavori.
Però invece di arrabbiarmi con chi definisce le nostre creazioni "lavoretti" preferisco affrontare la cosa in un modo più soft, dedicando questo post al lavoro che c'è dietro a ogni singola bambola, zainetto o asciugamano che nasce dalle mie mani.
E' normale che chi non è del mestiere possa non capire certe sottigliezze, scommetto che anche i vostri conoscenti e parenti quando vi incontrano vi chiedono se fate ancora quei lavoretti. Oppure tante volte sento le mie amiche lamentarsi (giustamente) di chi passeggiando ai mercatini guarda i loro banchetti dicendo cose poco carine tipo "queste cose le sa fare anche mia nipote", "mamma che prezzi" o addirittura "quanto mi piacciono queste cazzatine". Ora, sorvolando il fatto che c'è un'indubbia maleducazione e mancanza di rispetto dietro a certe frasi, sveliamo una volta per tutte cosa vuol dire essere una Creativa.
Partiamo dal principio, come prima cosa c'è la parte della progettazione. Se l'idea è nuova questa può venire in un baleno così come può impiegare tre giorni. Se invece si tratta di commissioni personalizzate bisogna parlare con la cliente, cercare di capire cosa desidera (cosa non facile non potendo parlarsi di persona), prepararle uno schizzo e definire tutti i vari dettagli. Io tengo moltissimo a questa fase, perchè desidero sempre renderle felici e lasciarle meravigliate quando ricevono i miei pacchetti. A questo punto si parte all'attacco che nel mio caso vuol dire andare dal mio amato fornitore di stoffe a prendere il materiale che manca.
Non avendo la macchina devo muovermi in pullman, quindi un'intera mattinata vola via per andare a comprare il materiale e non è poco! Poi arrivi a casa e dici "Ok, mettiamoci al lavoro" e ti rendi conto che devi scegliere altre cose, tipo il nastrino o il bottone che sta meglio su quella creazione. Seeeembra facile! A volte me li rigiro tra le mani un quarto d'ora prima di trovare la combinazione giusta.
Materiali preparati, si parte all'attacco! Cuci, cuci, cuci, magari la mente vaga un attimo all'altra commissione su cui devi lavorare e zac! Hai bello che sbagliato in pieno un passaggio, uffffff. Tocca munirsi di santa pazienza e scucire tutto e dato che io di pazienza non ne ho, quando succede mi innervosisco parecchio.
Ok ricominciamo da dove ci eravamo interrotte. A volte capita di dover fare lavori ripetitivi, in cui si susseguono gli stessi passaggi per un numero infinito di volte (non oso immaginare chi fa bomboniere) e questo ha ben poco di creativo e stimolante. Ma bisogna farlo, perchè il lavoro è lavoro, non può essere sempre divertente. Ma c'è il lato positivo di vedere poi alla fine il lavoro completo, tutto insieme fa proprio una bella figura e dà tanta soddisfazione.
Alla fine della giornata, dopo aver passato dalle 6 alle 8 ore alla macchina da cucire, dici "Vai! Ho finito tutto, posso finalmente riposarmi!". Poi ti giri e ti rendo conto che non hai finito un bel niente, perchè dietro di te hai lasciato un caos allucinante, fili, ritagli e fogli accartocciati ovunque. E quindi vai di ramazza e secchio della spazzatura.
Però poi che soddisfazione, ti giri tra le mani la tua creatura di cui ti sei perdutamente innamorata (concedetemelo) e non resisti dal farle tante belle fotine per mostrarle sul blog o su facebook.
Ti attrezzi da vera fotografa (o almeno ci provi), guardi le anteprime e ti sembrano opere d'arte. Le scarichi sul pc e scopri che sono terribili!!! Scure, sovraesposte, azzurrine e chi più ne ha più ne metta. Ed ecco qui che investi altro tempo per sistemarle con santo Photoshop, con risultati a volte buoni altre molto meno.
Dai, siamo quasi alla fine della nostra avventura. E' il momento di preparare i pacchetti, io amo timbrarli con il mio logo e scrivere i bigliettini di ringraziamento per ogni singola cliente. E poi amo coccolarle e all'interno cerco di mettere sempre un piccolo regalino per loro, dai gessetti profumati, ai segnalibri o un piccolo portachiavi.
Ce l'abbiamo fatta, missione compiuta! Ma non prima di recarci in posta, affrontare file di anche un'ora, sopportare le lamentele della gente che vuole sempre passare davanti agli altri e per finire, arrivare allo sportello e sentirsi dire dall'operatrice: "ma che lavoretti fai?". Aiutoooooooooooo!!!!!
Scherzi a parte spero che questo mio post vi abbia chiarito un po' cosa c'è dietro a una mia creazione e allo stesso tempo che vi abbia strappato un sorriso, perchè alla fine non bisogna dare troppo peso a certe cose, l'importante è credere in se stesse e avere la gratitudine delle proprie clienti.
Vi abbraccio forte, alla prossima!
Sara
Troppo carino questo post Sara!!
RispondiEliminaCi voleva, hai fatto benissimo! Sarebbe utile lo facessimo tutte, per descrivere, ognuna nel suo campo, i procedimenti e i tempi di lavorazione che ognuna di noi ha (comunque molto simili ai tuoi, almeno nel mio caso).
Ma....i parenti che chiedono aggiornamenti sui lavoretti ce li abbiamo tutte quindi??? :D
baci baci
Siamo tutte sulla stessa barca! :/
RispondiEliminaHai anche talento come fotoreporter !!! Precisissima....
RispondiEliminaHai reso molto bene l'idea del lavoro che c'è dietro ai nostri "lavoretti" e della gente, amici, parenti &co. che li vedono come cose che facciamo per passare il tempo, in mancanza di meglio da fare. Ma ogni tanto qualcuna che capisce e sa apprezzare, per fortuna, si trova. Come dice una pubblicità che va dalle mie parti: "Per molte, ma non per tutte!". Buona settimana. Tina
RispondiEliminaahahahah si va beh ma alla fine ti rilassi a cucire no?!? non ti vorrai mica far pagare per divertirti! ahahah
RispondiEliminaBravissima Sara :-D hai proprio reso l'idea...bel post!
RispondiEliminaIo ho deciso di vedere il bicchiere mezzo pieno.
RispondiEliminaInvece di sentirmi sminuita dalla parola lavoretti (che spesso e volentieri le persone la dicono proprio con l'intenzione di sminuire il nostro lavoro); prendo la parola LAVORETTI e l'analizzo: vezzeggiativo di lavoro.
Perciò sto creando cose incantevoli, in un ambiente armonioso quindi tirando le somme il mio lavoro è meraviglioso...
Complimenti per i tuoi "Lavoretti"
Un grosso bacione
Sara
This is Sara
Grazie!!! E' molto bello ciò che hai scritto, il lavoro,,quasiasi lavoro merita rispetto soprattutto per chi lo fa come te: impegno, passione, fatica e cuore..e tanto talento!
RispondiEliminacomplimenti per i tuoi lavori che io trovo stupendiiiii!!!!!(la gente è gelosa)
RispondiEliminabuona giornata simona:)
Sante parole come dico sempre io "Chi sa fa chi non sa ...insegna".
RispondiEliminaBello il tuo post.
Paola
Ho visto anch'io la vignetta di Irene (e anche altre fatte per quell'iniziativa lì), è molto simpatica e io poi Irene l'adoro per cui mi piace il doppio.
RispondiEliminaIo però esco dal coro, a me di come definiscono le mie creazioni importa zero. Io preferisco di gran lunga una che dice "adoro queste cazzatine" e poi le compra, di quelle che si profondono in elogi infiniti o che si professano grandi amanti del fatto a mano, ma poi alla fine la mano al portafoglio non ce la mettono mai. Quelle che mi stanno veramente sulle palle sono quelle che vogliono l'hand made super personalizzato a prezzi da Made in China. Ecco, quelle non riesco a giustificarle nemmeno tirando in causa l'ignoranza o la mancanza di sensibilità, perché la differenza tra il fatto a mano e il fatto in fabbrica la capisce anche un bambino.
Ecco, pensare a quella gente lì mi ha fatto dimenticare di dirti che questo tuo post è adorabile nella sua sincerità e che mi ritrovo in tante cose che hai scritto, specie la mancanza di pazienza quando c'è da scucire tutto... iiiih solo a pensarci mi trasformo in Puffo brontolone "io OOODIO scucire tutto" haha :D
EliminaSante sante santissime paroleeeeeeee!!!!!!!
RispondiEliminaCondivido su fb!
:D
A me hanno detto ad un mercatino 'dai cinesi lo trovo a 1 euro'...depressione...ultimo mercatino al quale ho partecipato -.-
RispondiEliminaSono solo una principiante e il mio è un hobby senza pretese, ma vi stra-quoto tutte! Concordo in toto, hand made non vuol dire "lavoretti" e poi... chi se ne importa se qualcuno non lo capisce :-)
RispondiEliminaUn abbraccio circolare.
sottoscrivo ogni tua parola!!!
RispondiEliminanon dimentichiamo che il lavoro di una creativa produce sempre qualcosa di unico, curato in ogni dettaglio...ed importantissimo, come hai detto tu, è cercare di capire i gusti e i desideri di chi lo commissiona... non mi sembra una cosa da poco...!
un abbraccio grandissimo ;)
Hai proprio ragione (quindi devo ritrattare il primo ed ultimo commento che ti ho scritto, anche se la parola "lavoretti" è un diminutivo e non un dispregiativo...). Comunque, anche a casa mia quello che faccio viene soprannominato "lavoretti" (forse ci ho fatto il callo!!)... A parte gli scherzi, se vorrai, l'invito a venire nel mio blog a vedere i miei lavoretti è sempre valido!
RispondiEliminaBellissimo questo post, non sai quante volte ho sentito dirmi queste sciocchezze, per qualcuno siamo solo delle sfaccendate che non hanno niente di meglio da fare! Sai che penso? Pura invidia!!!! E w i lavoretti!
RispondiEliminaSe ti va ti invito sul mio blog al mio 1* giveaway.
Un abbraccio e complimenti per la passione che metti in tutto quello che fai.
Giusy
Condivido e mi ritrovo in quello che hai scritto :)
RispondiEliminaCiao,sono solo una principiante ma condivido quello che hai scritto.Il post è davvero significativo per far capire tutto il lavoro che c'è dietro.L'unico mio rammarico è non essere così brava e perchè no trasformare questo hobby in vero lavoro.un abbraccio
RispondiEliminaAlessandra
Post bellissimo, sono d'accordo su ogni cosa.
RispondiEliminaE che dire di tutte quelle persone che, vedendo che fai regali handmade (tipo a Natale), ti rispondono "oh che brava, così non spendi!".
Mi sono convinta che chi ha alcuni preconcetti mentali, difficilmente apprezzerà mai.
Un bacio e a presto :)
Solo noi creative sappiamo quanto lavoro si nasconde dietro ogni nostra creazione..tante ore di lavoro! Chi non capisce questo, di certo non comprende e non ama l' handmade.
RispondiEliminaBacioni
Alessandra
Brava, condivido appieno!
RispondiEliminaBuon Lavoro,
Marta
Io ammiro molto voi creative e i lavori che fate.
RispondiEliminaUno dei post migliori della settimana scorsa: http://haylin-robbyroby.blogspot.it/2014/10/t-op-of-post-13-ottobre-2014.html
Fortissimo questo post... e purtroppo... quanto è vero!!!
RispondiEliminaBellissime anche le tue creazioni. =)
Dani
Ciao! mi è piaciuto questo post! e mi è piaciuto sapere di condividere con te questa curiosità per tecniche, materiali, cucina e tutto quello che è fatto a mano!
RispondiEliminaMi ritrovo molto in quello che scrivi, ma - forse sbagliando - a volte io stessa definisco le mie creazioni "lavoretti" - forse perché la parola "creazioni" non mi piace: mi sembra un po' asettica, poco connotativa, trasmette poche emozioni.. di cui invece sono pieni i nostri lavori. Fatti di impegno, di dedizione, di scelte, di gusto, di ingegno (come dici tu) e di amore... ci si affeziona alle proprie "creature".
Ho letto volentieri anche i commenti delle altre e vedo che le situazioni e la gente sono sempre le solite: è un'impresa titanica fargli capire tutto quello che c'è dietro a una bella foto... e che per avere un lavoro di qualità bisogna pagare il giusto prezzo.
Condivido con voi una mia esperienza: ho creato una scultura a forma di corsetto in argilla semirefrattaria modellata a mano al tornio e smaltata con la tecnica giapponese raku. Ci ho messo quasi 6 mesi per finirla. Ho aggiunto occhielli metallici e un nastro di raso, proprio come nei veri corsetti. Un lavorone! e anche lì ci sono stati degli imprevisti da rimediare... diciamo "problemi di gravità terrestre" ;P
Ora mostro orgogliosa quel lavoro, ma è un po' deludente che in un primo momento la gente dica "bello, ma a cosa serve" e poi quando parlo dei 6 mesi, spalancano occhi e bocca come il bambolotto di un ventriloquo e non si azzardano nemmeno a chiedermi a quanto lo venderei...
Insomma la globalizzazione ha fatto in modo che le persone siano sempre alla perenne ricerca dell'affare? a non badare alla qualità pur di avere un prezzo super-economico? (per poi lamentarsi che le cose non durano come quelle di una volta...)
Come si fa a rivoluzionare questa mentalità? voi come fate?