domenica 28 febbraio 2016

Il tempo dei bambini.

Mamma mia quanto è passato dall'ultimo post sul mio amato blog! Ma in questo periodo sono stata strapiena di cose da fare ma soprattutto c'è stato il tanto sospirato trasloco quindi Sogni Risplendono è tornato nelle terre emiliane in via definitiva. 
Sembra che io non potessi trovare posto più in sintonia con il mio lavoro visto che Reggio Emilia (ma non solo) ha una grande tradizione legata all'educazione e al mondo dell'infanzia, vedi Reggio Children. Sono appena arrivata e già ho avuto modo di partecipare a un seminario meraviglioso sul metodo Montessori, anche se per seguirlo ho dovuto "tradire" la mia nuova città ed andare a Modena. Visto che molte di voi amano questo metodo ho pensato di prendere appunti per condividere ciò che imparato, mettendolo nero su bianco in questo post, spero possa esservi utile.


I relatori erano Luana Gigliarelli con la sua grandissima esperienza pratica alla Casa dei bambini e il mitico professor Regni che probabilmente conoscete meglio di me. Il tema del seminario era la visione del tempo da parte dei bambini, i quali lo scoprono tardi e comunque per loro è molto largo, lento, equivale all'eternità ed ignorano il futuro. Infatti se per gli adulti essere è uguale a tempo (siamo sempre di corsa, no?), per i bimbi l'essere equivale allo spazio. Proprio perchè hanno questa difficoltà a capire una cosa astratta come lo scorrere del tempo è bene dargli una mano con rappresentazioni grafiche, magari lineari o circolari, per vedere materialmente come passano i giorni, i mesi e le stagioni. Dalle descrizioni e consigli dati dalla signora Gigliarelli ho avuto la piacevole conferma che i miei calendari del tempo posso essere di grande aiuto ai nostri piccolini, immaginate come sono stata felice. Spesso si fa fatica a gestire l'iperattività o la lentezza dei bambini, oppure gli si mette fretta perchè bisogna correre a scuola, in palestra o chissà dove. Invece il professore diceva che è importante dare un minimo di preavviso al bambino e non stargli addosso pretendendo che scatti sull'attenti all'istante. Ad es. quando arriva l'ora dei pasti non è una buona norma interromperlo bruscamente se è concentrato in una data attività ma prepararlo con un po' di anticipo dicendogli "tra qualche minuto sarà pronto in tavola, comincia a prepararti". Sempre rimanendo in tema pasti, se per noi adulti è normale mangiare "quando è ora" per un piccolino non è così, per lui esiste il "si mangia quando c'è fame". 


Altro concetto che mi ha colpito è il fatto che si educa alla velocità rallentando, seguendo il metodo Montessori della lezione dei tre tempi. In un mondo in cui il tempo è denaro, in cui tutti corrono perchè se perdi tempo non vali nulla, è davvero difficile riuscire ad entrare in sintonia con i bambini assecondando le loro giustissime esigenze, ecco perchè il lavoro del genitore è il più difficile che ci sia. Altro argomento molto interessante che è stato affrontato ieri è riassunto dalla curva di Heckman, la quale dimostra come sia conveniente, in termini proprio di ritorno economico,investire nella fascia temporale della prescuola. Questo perchè il periodo 0-6 anni è quello in cui l'essere umano assimila maggiori nozioni, assorbe tutto come una spugna tanto che si dice che il cervello del bambino è il padre del cervello dell'adulto. Quindi se si investe in scuole dell'infanzia serie e ben strutturate, si avrà una futura generazione di adulti con più capacità e che di conseguenza "produrrà" di più. A tal proposito sono rimasta sorpresa nello scoprire che molte attività che si fanno nelle scuole dell'infanzia con il metodo Montessori sono rivolte ad un primo, seppur a misura di bambino, approccio al mondo della matematica (ad es. con le aste numeriche) o a quello della lettura (ad es. con le lettere smerigliate). 


Secondo il professore se un bambino ha questi stimoli nella fascia temporale 0-6 anni, da adulto non avrà problemi a comprendere argomenti astratti come i teoremi matematici, proprio perchè li avrà "Toccati con mano" nelle varie attività sensoriali. Ecco scoperto il motivo per cui io di matematica non abbia mai capito nulla! Proprio ascoltando queste parole mi  venuta in mente una nuova idea per le mie proposte ludiche, è ancora in fase di preparazione e non vi accenno nulla ma a breve scoprirete di cosa si tratta. Termino questo mio breve riassunto con un concetto che a me è molto caro e per il quale ieri ho avuto conferma: i bambini pensano con le mani, hanno bisogno della tridimensionalità e per questo è sconsigliato un approccio precoce alla tecnologia. So che nelle nostre vite ormai la tecnologia è ovunque, non possiamo più farne a meno e i bambini ne sono inevitabilmente attratti ma se gli vogliamo bene dobbiamo tenerli lontani finchè non sarà arrivato il giusto momento. Sempre il professore spiegava come la bidimensionalità di attività come i vari giochini con tablet o cellulari non possano sostituire le classiche attività manuali, proprio perchè è importante che il bimbo possa gestire la tridimensionalità, ad es con la torre rosa piuttosto che gli incastri solidi. 
In sintesi, quel che ho capito, è che dobbiamo lasciare libero sfogo alla creatività e alla manualità di questi piccoli grandi uomini e ora mi è chiaro come mai la creatività sia una parte fondamentale di me, perchè anche se mia madre non sapeva assolutamente nulla di questo metodo mi ha sempre incentivato ad usare le mani e la fantasia per costruire mondi meravigliosi.

Sara

P.S. le foto sono state scattate al seminario, trovo che le spolette dei colori siano stupende!

2 commenti:

  1. Sono felice che la tua nuova sistemazione e vita siano partite alla grande
    Bacioni
    Alessandra

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  2. Wow che bello!! D'esser stato un seminario interessantissimo!!


    un bacino
    Sara
    This is Sara

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